L’esperienza toscana degli Empori di Comunità

Negli ultimi mesi si stanno sviluppando e consolidando nella nostra regione moltissime esperienze relative agli empori di comunità. Ma di cosa si tratta? Nell’accezione adottata dalla Regione Toscana, in relazione al bando lanciato poco più di un anno fa (ed ancora aperto) l’emporio di comunità si abbina inscindibilmente alle aree più fragili della nostra regione, in particolare i territori montani e insulari, per sostenere, tramite un contributo a fondo perduto, le imprese commerciali o le cooperative di comunità nel prestare specifici servizi a favore della popolazione. I servizi riguardano soprattutto prestazioni relative alla sanità, come la prenotazione di esami o visite mediche, oppure servizi di pagamento, riferiti ad esempio al bollo auto o ricariche telefoniche oppure la consegna di farmaci o di spedizioni. 

La carenza dei servizi nei territori montani è una delle questioni cruciali che affliggono queste reatà, collegata inscindibilmente  al progressivo spopolamento e alla perdita di occupazione degli ultimi decenni. L’esperienza degli empori rappresenta pertanto un piccolo, ma significativo tassello, per incrementare l’offerta dei servizi, andando ad aiutare chi quelle zone continuamente le presidia. 

E’ questo il motivo per cui Anci Toscana Montagna, attraverso lo Sportello Montagna, si è sin da subito impegnata per facilitare l’accesso all’opportunità, tramite una più puntuale definizione delle modalità di erogazione dei servizi, grazie al dialogo con la Regione Toscana, o per agevolare l’accesso agli strumenti informatici approntati da Sviluppo Toscana in qualità di ente gestore sia per la presentazione della domanda che per la successiva richiesta di erogazione del contributo. 

Durante questo percorso, sono state molte le esperienze e le persone incontrate, anche se virtualmente, e decine le domande a cui si è provato a dare risposta. A parte le difficoltà procedurali riscontrate e poi mano a mano superate, ci si è concentrati sul comprendere le modalità di erogazione di tutti e quattordici i servizi elencati attraverso i siti web predisposti dalla Regione Toscana, dalle ASL e da altri enti, accessibili dotandosi nella maggior parte di casi di computer e stampante, oppure lettori per consentire l’accesso tramite le identità digitali, in particolare tramite tessera sanitaria.  

Le diverse narrazioni provenienti dalla Toscana convergono su alcuni aspetti fondamentali, quali la volontà di approfittare di un contributo importante, in un periodo come quello pandemico che ha visto il contrarsi dei consumi per effetto della crisi economica, e che funge altresì da buon stimolo per attività in fase di rilevamento o di nascita di nuovi esercizi commerciali. Emerge, dalle molte persone ascoltate, il convincimento che i servizi porteranno nuovi clienti, ma anche la reale volontà di fare qualcosa di concreto per il bene delle singole frazioni dove tali empori sono collocati, a favore di una popolazione che è quasi ovunque in maggior parte anziana pertanto spesso riscontra difficoltà negli spostamenti o nell’effettuazione di alcune operazioni digitali. Un altro aspetto interessante che merita di essere sottolineato, e che unifica i diversi progetti di empori di comunità,  è che i commercianti o le cooperative di comunità si prestavano già nella maggior parte dei casi, in maniera assolutamente volontaria ad effettuare alcuni dei servizi previsti dal bando, come fungere da punto di deposito per i pacchi, oppure provvedere alla consegna delle medicine, o ancora effettuare pagamenti per conto di chi ha difficoltà a spostarsi. Gli empori pertanto non si sono quasi mai fermati ai servizi elencati, ma, quando se ne è presentata l’occasione, hanno aiutato laddove era più necessario. 

Tra i moltissimi soggetti – Comuni e imprese – che sono state informati ed assistiti dallo Sportello nelle diverse fasi, abbiamo raccolto alcune testimonianze. Come quella dell’Angolo Sfizioso, operante a Maresca, nel Comune di San Marcello Piteglio. Cristina Ceccarelli, la titolare del negozio di vicinato, ci racconta che, insieme ai servizi ordinariamente richiesti, si è prodigata per cambiare il medico di base a più di cento pazienti, e che questi, riconoscenti per il servizio ottenuto, hanno fatto una donazione, poi riversata a favore della Pubblica Assistenza locale. La signora Ceccarelli inoltre, per finalizzare le prenotazioni di prelievi, si  reca di persona presso il CUP locale, situato nel capoluogo, poiché al momento sul territorio non tutta la procedura è informatizzata, svolgendo così un servizio sociale molto rilevante in favore di molti anziani della frazione. 

La cooperativa di comunità Dispensa Montana del Comune di Fabbriche di Vergemoli, si è mobilitata per cercare di colmare le necessità dei paesani, in particolare in relazione al pagamento delle utenze, coadiuvando l’Ufficio Postale locale dotato di un solo sportello, fuori dall’orario di apertura, che spesso non riesce a far fronte alla numerosa affluenza da parte dei cittadini. Ci racconta Camilla Baccelli, che riporta l’esperienza dei fratelli Giuliani che gestiscono l’emporio, che tutto sta procedendo nel migliore dei modi, i servizi vengono svolti con la massima cura e che le persone si fidano.

Con il progetto della Società Agricola Cooperativa Colline Amiatine nel Comune di Cinigiano si offrono servizi essenziali alla piccola comunità rurale di Borgo Santa Rita, che versa in uno stato di isolamento e che è costituita prevalentemente da agricoltori, per lo più anziani ed immigrati. Nello stesso Comune, il progetto dell’Angolo dei Sapori di Corti ha trasformato l’unico negozio esistente nel borgo di Sasso d’Ombrone, in un piccolo emporio polivalente a supporto della comunità rurale. 

Nel paese di Guinadì San Rocco, frazione del Comune di Pontremoli, la cooperativa di comunità La Guinadese gestisce l’unico punto vendita della frazione e ha rafforzato molti servizi che già erogava, in particolare la consegna a domicilio di medicinali. Max Anelli, responsabile per la cooperativa dei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, è contento di poter fornire ai cittadini tanti servizi in più, che si aggiungono efficamente alla strategia di ripopolamento e animazione territoriale che la cooperativa sta portando avanti da molti anni. 

Anche per la cooperativa di comunità Insieme per le 10 Castella nella frazione di Sorana, Comune di Pescia, il contributo regionale è servito a rafforzare sia l’attività di vendita, già attiva, che l’erogazione di servizi nell’area della Svizzera pesciatina. Il presidente Floriano Verreschi ci racconta l’esperienza, insieme ad alcune difficoltà in relazione ad alcuni servizi, progressivamente superate.

Gli empori si stanno dunque dimostrando presidi essenziali per le comunità di questi territori, in grado di avvicinare i servizi al cittadino, di diffondere l’innovazione e di supportare enti e soggetti locali nell’erogazione dei loro servizi. 

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