Comunità dei Parchi, incontro a Roma del Coordinamento Anci

Primo obiettivo: una comunità di pratica sulle esperienze nazionali

Prima riunione operativa a Roma del Coordinamento nazionale dei sindaci e degli amministratori delle Comunità dei Parchi, che vede AnciToscana con un ruolo di primo piano e il direttore Siome Gheri delegato di settore. Anche attraverso un lavoro di coinvolgimento delle Anci regionali, l’obiettivo è la creazione di una comunità di pratiche per mettere a sistema le esperienze condotte su tutto il territorio nazionale, e un laboratorio per rafforzare e aggiornare lo strumento delle Comunità dei Parchi nella valorizzazione dei territori, condividendo nuove proposte concrete di sviluppo socioeconomico in linea con gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030.
Nella riunione di coordinamento è stato condiviso un primo percorso di lavoro, con una serie programmata di incontri territoriali, ad iniziare dalle regioni del Sud, per far innanzitutto accrescere fra i comuni dei parchi la consapevolezza rispetto all’importante ruolo che possono  e devono poter svolgere nell’attuazione dei programmi regionali.
Si lavorerà in parallelo a focus tematici sulla gestione della risorsa idrica, ad iniziare dalla riqualificazione fluviale e dai contratti di fiume, altri approfondimenti riguarderanno le connessioni tra agricoltura e cura del territorio, anche per la prevenzione del rischio idrogeologico, il riconoscimento dei servizi ecosistemici e la produzione di energia da fonti rinnovabili con l’avvio di Green Communities.  Si prevede anche un lavoro di coordinamento delle proposte rispetto al disegno di legge in discussione al Senato sulle modifiche alla legge quadro sulle aree protette  n. 394/2001.
Infine,  il Coordinamento Anci strutturerà la collaborazione con Federparchi, ad iniziare da linee guida condivise per l’interlocuzione con le Regioni rispetto alla programmazione comunitaria, per arrivare alla prossima estate a tenere un appuntamento plenario congiunto e aperto ai tutti i Sindaci delle aree protette, quale momento di confronto nazionale  con le istituzioni interessate ai diversi livelli di governo.

Il nostro Paese conta 39 aree marine e 843 aree terrestri protette per una superficie protetta di oltre 3 milioni di ettari, pari a circa il 10,5% della superficie terrestre nazionale. Più della metà dei comuni italiani ricade all’interno di un’Area naturale protetta e tra questi il 70% circa sono  “piccoli comuni”. Parte da questa semplice evidenza un lavoro dedicato a raccogliere la sfida della sostenibilità a partire dalle esperienze più innovative in questo ambito. Gli impegni dati da ultimo dalla Nature Restauration Law, il regolamento comunitario approvato dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, che nella prossima primavera entrerà in vigore in Italia, impongono obiettivi vincolanti in linea con la Strategia UE rispetto a Ecosistemi forestali,  agricoli, urbani e per connettività fluviale, tutti temi che possono essere declinati in chiave di sviluppo locale ad iniziare dal prossimo periodo di programmazione dei fondi di coesione 21-27.

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