“Il nostro impegno sul tema dei parchi e delle aree protette, che ci ha portato ad avere un ruolo di primo piano nel Coordinamento Anci a livello nazionale, sta dando i suoi primi e importanti frutti. Le proposte di modifica alla legge quadro del settore, in discussione al Senato recepiscono alcune fondamentali proposte elaborate e avanzate dal Coordinamento, anche sulla base delle esperienze dei Comuni toscani”. E’ soddisfatto il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, dopo l’audizione di Anci presso la commissione Ambiente del Senato che sta esaminando la legge.
“Apprezziamo il lavoro del Senato, ad iniziare dalla proposta dell’allineamento delle aree protette regionali a quelle nazionali, con un sistema di finanziamento nazionale dedicato anche al sistema dei parchi regionali. È un aspetto che i Comuni ritengono fondamentale” ha detto durante l’audizione il sindaco di Opi Antonio Di Santo, che ha rappresentato l’Associazione nell’occasione, auspicando anche “una particolare attenzione per le aree marine protette, per le quali dovrebbero essere previsti meccanismi di sostegno paritari rispetto a quanto disposto per le altre aree naturali protette”. In questo senso Anci si augura che venga istituito un tavolo stabile di confronto sulle proposte di modifica, al quale si è detta pronta a contribuire con le esperienze realizzate dai Comuni sul territorio. “Esperienze – sottolinea Gheri – che negli ultimi anni sono state portate avanti proprio da Anci Toscana, con l’attività svolta insieme ai sindaci delle isole e al Parco nazionale dell’arcipelago toscano, e che rappresentano un modello da seguire. E proprio nella nostra Capraia, il 7 e 8 ottobre organizziamo un incontro nazionale interamente dedicato alle Aree marine protette”.
Tornando all’audizione in Senato, Anci ha apprezzato “lo snellimento delle procedure, ma non togliendo i consigli direttivo”. Inoltre, “andrebbe rivisto il meccanismo delle incompatibilità, in particolare quello che renderebbe incompatibili i ruoli di presidente del parco e di sindaco, specie nelle realtà di minori dimensioni dove i sindaci sono soggetti capaci di una visione di insieme strategica per lo sviluppo e la coesione fra territorio le comunità locali”, ha aggiunto il sindaco.
Quanto poi ai meccanismi di incentivazione accennati dal disegno di legge, Di Santo ha richiamato una proposta che per Anci Toscana è ormai una vera e propria bandiera: ovvero “che si concretizzino in politiche realistiche con meccanismi di remunerazione, anche come politiche tariffarie, per i servizi ambientali ceduti secondo un principio di sussidiarietà tra area protetta e ambito metropolitano/urbano. Ad esempio, si potrebbero dare dei ristori economici ai Comuni sorgivi attraverso la bollettazione dell’acqua che ormai è quasi sempre pubblica. Così come la tassa per il carbonio che dipende dalla quantità di Co2 che si decide di riassorbire: se una foresta di un parco assorbe di più, questa tassa per queste realtà deve ritornare in qualche modo sotto forma di incentivazione”.
Secondo Anci i “meccanismi di incentivo dovrebbero riguardare anche le aree contigue al parco in una logica di attrazione rispetto alle opportunità di sviluppo sostenibile. Mentre ulteriori meccanismi andrebbero previsti per l’imprenditoria femminile e giovanile, così come potrebbe essere utile strutturare sistemi di certificazione di qualità e forme di agevolazione per i piccoli produttori locali”.
Infine, l’Associazione ha richiamato l’attenzione del legislatore rispetto al delicatissimo tema della responsabilità dei sindaci, che già è oggetto di interventi normativi complessivi. Siamo sulla strada giusta, per dare più forza e centralità al.sistema dei parchi, auspichiamo che le proposte di legge , siano approvate da tutte le forze politiche.
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