Sono 68 su 273 i Comuni toscani che hanno sul proprio territorio beni sottratti alla criminalità. Il numero più grande è in provincia di Pistoia con 14 Comuni, seguita da Siena con 11 e da Livorno con 9. In pratica i beni sequestrati alle mafie sono presenti in un comune toscano su quattro. Mentre con 687 tra abitazioni, terreni, capannoni artigianali o industriali, la Toscana è al nono posto in Italia per i beni sottratti alla criminalità organizzata e presenti sul suo territorio. In tutto il Paese sono più di 40.000.
Sono i dati emersi stamani dal convegno organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con il suo Centro di documentazione cultura legalità democratica, su “I beni confiscati alla mafia in Toscana. L’impegno dello Stato, della Regione e degli Enti locali per restituirli all’uso pubblico”, che si è tenuto questa mattina a Firenze in Palazzo Sacrati Strozzi, sede della presidenza.
Ad aprire i lavori Gabriele Berni sindaco di Monteroni d'Arbia, delegato Anci Toscana alla Legalità; poi le esperienze 'sul campo’ di alcuni Comuni coinvolti direttamente: Firenze con la testimonianza dell'assessora Sara Funaro, Terranuova Bracciolini con il sindaco Sergio Chienni, Massa e Cozzile con l'assessora Valentina Lo Parco, Castagneto Carducci con la sindaca Sandra Scarpellini, Montopoli in Val d'Arno con il sindaco Giovanni Capecchi.
Una volta che gli immobili sono recuperati, le amministrazioni locali li destinano soprattutto a scopi sociali oppure a fini istituzionali, ma non mancano la vendita per arrivare al soddisfacimento dei creditori o gli usi governativi. On line è possibile consultare un file con tutti i dati e le statistiche raccolti dall’Osservatorio della Regione sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Toscana, le cui pagine si possono trovare all’indirizzo www.regione.toscana.it/beniconfiscati.