Il Tempo Del Sale
INTRO
“IL TEMPO DEL SALE”, prodotto dal Comune di Casale Marittimo con il patrocinio della Fondazione Culturale Hermann Geiger, della Regione Toscana e dell’Università IULM di Milano, è un progetto culturale indirizzato alla ricerca della memoria collettiva di una piccola comunità toscana che prevede una prima parte dedicata alla ricerca della storia locale, nella fattispecie in relazione ai gruppi familiari e una seconda parte che prevede la realizzazione di una mostra interattiva e poi di pubblicazioni tradizionali. Il progetto si articola sostanzialmente nelle seguenti linee guida:
- Individuazione e incontro con i gruppi famigliari: in questa fase verrà raccolta documentazione su base scientifica (schedatura, raccolta delle fonti)
1.Organizzazione del materiale: il materiale catalogato e definito.
2.Realizzazione fotografie: organizzazione e la realizzazione di shooting fotografici
3.Installazione di una mostra interattiva LA MEMORIA DEL SALE per il lavoro finale.
Alla parte prettamente scientifica sarà affiancato anche un lavoro di rielaborazione artistica del materiale raccolto, al fine di fornire una competenza specifica in vari settori di formazione: video, fotografia, montaggio-video, scrittura creativa, video-arte.
Nell’ambito di tale progetto ci sembra opportuno offrire una preziosa opportunità di formazione professionale ed artistica a tutti coloro che intendono partecipare, mossi da interesse personale o di studio
Il Tempo del Sale è un progetto ambizioso che mira a creare una realtà nuova e dinamica in un piccolo centro come Casale Marittimo. Non un semplice progetto di marketing territoriale limitata alla realizzazione di un solo evento, ma un centro di ricerca sperimentale legato al territorio che unisca un gruppo di studio storico-sociale e uno creativo, con lo scopo di costruire una equipe stabile di persone che trovi un modello vincente per riscoprire e valorizzare quella piccola grande ricchezza che il Borgo racchiude tra le mura del suo Castello.
Molto spesso vengono trascurate le grandi risorse culturali insite nella realtà di una piccola comunità casalese, ricca di tradizioni, aneddoti, particolarità che la rendono unica nel suo genere. La grande sfida nei confronti di un mondo che pare avviarsi verso contesti sempre più globali e multinazionali è quella di riaffermare l'identità del territorio nella propria unicità data dalla sua storia.
Un Borgo perfettamente conservato dove si respira la stessa aria buona che lo rese degno di nota nella descrizione dei piccoli Comuni Toscani del Dizionario Repetti del 1833. La grande potenzialità di Casale sta proprio qui, nel suo essere in qualche modo non replicabile e caratteristica. Proprio per rendere concreta questa potenzialità il progetto il Tempo del Sale non parte da un grande centro, ma si ancora alla comunità e al territorio.
Lo sviluppo locale che può nascere da una simile esperienza è illimitato, la ricerca non serve solo da sponsor per quello che riguarda il paese, ma può formare delle professionalità e delle competenze che solo la sperimentazione sul campo sa dare, sia in senso “scientifico” con il gruppo di ricerca, sia in senso creativo con l'attuazione concreta di progetti ed eventi ad alto contenuto culturale.
La ricerca non si limita ai soli contenuti, ma si estende anche alla forma attraverso la quale questi vengono divulgati. La fruizione da parte del pubblico deve essere quanto più coinvolgente, stimolante e divertente, questa è la nostra ambizione. Per raggiungere questo scopo il laboratorio si propone anche lo studio e l’analisi di nuove forme di comunicazione interattive, ludiche, ricercate, ma accessibili, che permettano a tutti di rientrare in contatto con la propria storia, entro un ottica nuova ed originale.
Le possibilità non si fermano certo qui, sia i contenuti di tipo storico-sociale sia la raccolta di immagini, interviste, produzioni artistiche possono diventare una sorta di “Banca della Memoria” a disposizione del gruppo per mostre, eventi all'aperto, rappresentazioni teatrali e molte altre realizzazioni, tutte con una matrice comune: il legame strettissimo con il territorio.
In questo senso l'esperienza di Casale Marittimo è un importante punto di partenza, un esperimento che può essere utile per dare il la ad un modello “esportabile” ad altre realtà simili (specialmente in Toscana) con la grande ambizione di creare una rete, una sorta di “distretto culturale”, in cui tutti i nodi mettono in comune la propria particolarità per dare continuità a un progetto concreto e per emergere grazie a una serie di risorse già presenti nei centri e virtualmente inesauribili proprio per la natura di questo Borghi e Comuni.
Progetto di intervista per raccolta etnografica di dati sui nuclei famigliari della comunità di Casale Marittimo
Il metodo
Le interviste sono strutturate sul metodo di ricerca etnografico usando, per quanto possibile, il racconto di vita come strumento per la selezione dei materiali di maggiore interesse per la ri-costruzione delle dinamiche sociali e famigliari dei nuclei storici locali.
Grazie a questo progetto di “studio sul campo” che parte dal particolare per definire la situazione generale. La grande possibilità che questo metodo apre è quella di creare un modello di interazione sociale a partire da osservazioni dirette, non per verificare un'idea o un'ipotesi preconfezionata, ma approfittando delle testimonianze in prima persona per avere una percezione precisa delle reali dinamiche della comunità.
La ricerca etnosociologica è ideale per analizzare una realtà storico-sociale tutta da scoprire grazie proprio a coloro che l'hanno vissuta e hanno contribuito a costruirla.
Il Campionamento
Uno dei problemi che si pongono al ricercatore in questo tipo di indagine è la selezione dei soggetti da intervistare per una più fedele e congruente visione d'insieme. Sono stati usati due criteri integrati tra loro per l'individuazione delle famiglie e dei soggetti di studio.
Il primo è anagrafico in senso stretto: grazie ai registri comunali e all'osservazione diretta dei residenti attuali si individuano i gruppi familiari. Il raffronto per provare l'interesse della famiglia è stato fatto con un secondo criterio -definibile come storico- tramite un percorso a ritroso che si appoggia all'anagrafe in versione cartacea (periodo che va dal 1840 al 1950 circa) e all'archivio storico del Comune con documenti che vanno dall'inizio del 1600 alla seconda metà del'800 (periodo di “sistemazione” burocratica in seguito all'Unità d'Italia). L'archivio serve anche come fonte “giuridica” complementare di atti, questioni legali, leggi, tasse, testimonianze della vita “antica” dei vari gruppi sociali e delle famiglie della comunità locale oltre che per determinare la posizione di classe e di ceto inserite nell'economia locale.
Il metodo di ricerca scelto permette inoltre di aggiornare e scegliere costantemente il campione, in modo da aggiustare il tiro in itinere anche grazie alle informazioni raccolte passo passo e di usare di nuovo le fonti “storiche” per arricchire il materiale a disposizione.
Le ipotesi
Quella che nasce da una simile analisi è un'ipotesi di costruzione della realtà sociale incentrata su un aspetto in particolare che viene preso come centrale nell'indagine.
I racconti di vita dei casalesi saranno la guida per il percorso di ricostruzione delle famiglie, non necessariamente le più influenti o “potenti” in senso classico, ma le più radicate, le più presenti sul territorio, un'ipotesi fondata sull'osservazione diretta dei soggetti che hanno visto come è cambiata intorno a loro Casale con il passare di tempo ed eventi.
Quello che si cerca di estrapolare è un panorama d'insieme fatto da una parte dalla somma delle conoscenze e delle esperienze soggettive e dall'altra dalla verifica storica locale, da mettere in relazione concentrica con la storia nazionale e internazionale, per una collocazione storiografica più avvincente e di largo respiro.
Le interviste
Una volta stabilite metodologia e progetto d'insieme è necessaria la stesura di una traccia che gli intervistatori useranno per l'indagine sui gruppi e le dinamiche famigliari. Come spiegato e per la stessa natura del metodo non è necessaria la schematizzazione mediante tecniche di analisi bloccate (domande chiuse, precise, raccolta di dati di tipo matematico) dal momento che la base quantitativa fornita da anagrafe (contemporanea e antica) e archivio storico è più che sufficiente.
Quello che viene illustrato è un “canovaccio”, una traccia su cui muoversi anche a seconda del soggetto intervistato e di argomenti rilevanti o tracce di particolare interesse incontrate nel corso delle narrazioni o dell'intervista in corso. L'uso di riprese audio-video diventa così importantissimo per non perdere quelle informazioni “tra le righe” che ogni intervistato può fornire, ovviamente non solo per la ricerca, ma come mezzo diretto e coinvolgente anche per una futura esposizione al pubblico. L'interesse microstorico può infatti coinvolgere il forestiero, mentre la narrazione di eventi e nomi noti può incuriosire qualsiasi membro della comunità casalese.
Nucleo Famigliare del soggetto intervistato
luogo di nascita
dove è vissuto prevalentemente
professione
studi
ramificazione famigliare
dislocazione famigliare (emigrazioni/immigrazioni)
Inquadramento Sociale della Famiglia
occupazione primaria
cambiamenti sociali all'interno della comunità
Rapporto interfamigliare nella comunità
Aneddoti legati a Casale
matrimoni e legami tra famiglie, spartizioni terreni, coabitazioni ecc.
Profumi, sapori
Attività extra-lavorative svolte a Casale
ricostruzione della storia dell'intrattenimento e culturale
Trasformazioni morfologiche del territorio
modernizzazione e urbanizzazione
Grandi eventi vissuti / ricordati (legame macro – micro storia)
La mostra
Tutte le videointerviste che saranno il prodotto delle storie raccontate, serviranno poi per la creazione di un archivio della Memoria dal quale nel corso dell’anno si attingerà per creare filmati, documentari, mostre e pubblicazioni, il tutto creato dai ragazzi dalle università e delle scuole del territorio, con un alto contenuto interattivo e innovativo. Una grande mostra proietterà sui muri delle case di Casale le storie delle famiglie del paese, le foto delle famiglie di oggi accanto a quelle di ieri, le interviste e i ricordi tutti riuniti in filmati, ciascuno dedicato ad una famiglia del paese . I muri così si aprono e disvelano ciò che i secoli hanno custodito al loro interno. La memoria privata diviene così patrimonio collettivo, la comunità scopre le sue radici e da lì trae la spinta delle idee, dell’innovazione, della creatività.
Tutto il materiale raccolto e rielaborato per la mostra diventa patrimonio storico collettivo della comunità e verrà utilizzato anche per la creazione di prodotti culturali più tradizionali come libri o materiale audio-video per conferenze.