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Co-Care cure condivise - Comune di Firenze - ANCI Toscana

09 Gen

Co-Care cure condivise - Comune di Firenze

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Il progetto nasce grazie ad un processo di coprogettazione che ha visto coinvolti diversi soggetti, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. La sperimentazione del presente progetto e’ sostenuta dalla stessa Fondazione.

REFERENTE: Assessore Sara Funaro
DATE PROGETTO: In fase di sperimentazione
COSTO: Costo complessivo: 200.000,00 €, di cui: costi relativi ai servizi alla persona: 140.000,00 € (interventi rivolti a 25 nuclei composti ciascuno da 4 anziani - 100 soggetti); costi relativi a start up - promozione - formazione - coordinamento: 60.000,00 €
SOGGETTI TERZI COINVOLTI: Soggetti promotori insieme al Comune: Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (che finanzia il progetto); Gruppo CGM, network nazionale di cooperative sociali, per la formazione del personale coinvolto nell’erogazione dei servizi; Asp Firenze Montedomini e Fondazione Opera Pia Indigenti, la cui collaborazione ha permesso di individuare i contesti in cui avviare la fase di sperimentazione; Cooperativa il Girasole, socia del gruppo cooperativo CO&SO, che si occupa degli aspetti operativi del progetto.

Ulteriori soggetti a vario titolo coinvolti:
Istituto superiore Sant’Anna, per la progettazione e sperimentazione di ICT capaci di ottimizzare il lavoro di assistenza e supporto all’anziano;
Studi di amministrazione condominiale coinvolti:
•Studio Elia Fochi e C. srl
•Studio Cocchi e Fedeli snc
•Studio Maffei & Piccardi
•CEP Consorzio Edilizio Provinciale Firenze - Società Cooperativa
I soggetti incontrati e coinvolti nella progettazione delle ipotesi di lavoro sono i seguenti:
•Società Spes di Pistoia
•Caritas Parrocchia S. Bartolo a Cintoia

RISULTATI RAGGIUNTI: Risultati dell’analisi di fattibilità: L’analisi di fattibilità ha permesso di perfezionare gli aspetti di innovazione del progetto attraverso un confronto realistico con i bisogni del territorio e con i vincoli normativi vigenti. Le azioni di mappatura e di raccolta dei bisogni hanno permesso una lettura realistica e concreta della diffusione del disagio che ha consentito di ridefinire il target del progetto.
La fase 0 è stata utile a fare emergere le criticità legate agli aspetti innovativi del nuovo modello di cura. L'approfondimento degli aspetti progettuali ha portato lo staff a confrontarsi con professionisti, organizzazioni, interlocutori istituzionali, che hanno portato all’elaborazione di ipotesi di lavoro percorribili sul territorio.
Le azioni di promozione hanno suscitato interesse e curiosità da parte di numerosi soggetti del terzo settore e di potenziali destinatari.
Risultati della fase di reclutamento destinatari: La fase 1 ha preso avvio a luglio 2016 con l’individuazione dei contesti target e l’attivazione delle attività volte ad intercettare i bisogni e modulare un’opportuna offerta di servizi.
I contesti in cui avviare la fase di sperimentazione sono stati individuati attraverso la collaborazione di Asp Montedomini e della Fondazione Opera Pia Indigenti. Sono stati individuati contesti ad alta densità di popolazione anziana fragile, per un totale di 22 anziani.
La raccolta dei bisogni percepiti dagli interessati e l'individuazione delle necessità/rischi non percepiti, ma rilevati dal personale impegnato nel progetto, ha portato alla costruzione di ipotesi di micro-pacchetti di servizi, identificati in base alla tipologia professionale competente, come di seguito esemplificato.
MICRO-PACCHETTIPROFESSIONISTA IMPIEGATOSERVIZI EROGATI
pacchetto AInfermiere professionale–Servizio Infermieristico domiciliare,
–Trasferimento di competenze ai cargiver,
–Servizio sportello
pacchetto BAnimatore professionale–Accompagnamento sicuro,
–Spesa a domicilio,
–Attività di socializzazione,
–Mediazione di vicinato
pacchetto CAssistente di Base–Servizio sportello,
–Assistenza diretta alla persona,
–Cura dell’ambiente domestico,
–Spesa a domicilio e acquisto farmaci
–Assistenza notturna
pacchetto DFisioterapista–Sedute fisioterapiche,
–Attività fisica adattata,
–Trasferimento di competenze ai caregiver

ALLEGATI: Lettera Sostegno Co Care 

LINK UTILI: http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/GenerazioneArgento-Toscana-digitale-a-domicilio-8a028ee2-1590-4786-affb-26545237bdfb.html; http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/05/08/news/anziani_e_solitudine_arriva_la_badante_di_condominio-139349868/?refresh_ce; http://www.lanazione.it/cronaca/badante-di-condominio-1.2133480; http://www.centrostudi.50epiu.it/Schede/anziani-e-solitudine-arriva-la-badante-di-condominio; https://www.pressreader.com; http://press.comune.fi.it/hcm/hcm78992-1_Tavoli+ascolto+anziani,+l%92assessore+Funaro%3A+%22Molte+le+proposte+emerse.+Grande+attenzione+per+gli+anziani+soli.+Nasce+la+figura+della+badante+di+condominio%22.html; https://www.facebook.com/Coopsocilgirasole/?fref=ts; (VIDEO CARICATO 23 12 2016 PAGINA GIRASOLE)

169998134 IMMAGINE COCARE

 

PARAGRAFO 1
Originalità della buona pratica presentata.
Il progetto nasce grazie ad un processo di coprogettazione che ha visto coinvolti diversi soggetti (vedi paragrafo 2), tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. La sperimentazione del presente progetto e’ sostenuta dalla stessa Fondazione.
Breve descrizione: Il progetto “CO-Care” prevede la sperimentazione e la realizzazione di un nuovo modello di servizio di Assistenza Domiciliare Condivisa, rivolta ad una fascia consistente di persone anziane residenti nelle aree urbane e metropolitane che, a causa di basso reddito e/o solitudine, non accedono a interventi di natura socio-sanitaria, iniziative ricreativo-culturali o di svago. La proposta di CO-Care è composta da interventi di qualità, caratterizzati dall’Accessibilità economica e che si propongono di: soddisfare bisogni di assistenza, contrastare la solitudine e promuovere la socializzazione e l’aggregazione.
Analisi del contesto: I cambiamenti del contesto socio economico e demografico italiano degli ultimi venti anni ci consegnano una vera e propria emergenza relativamente alle attività di cura dei soggetti in condizioni di non autosufficienza. Le trasformazioni delle strutture familiari vedono una forte contrazione del numero medio di componenti per nucleo e l’indice di invecchiamento della popolazione, sebbene mitigato dal fenomeno migratorio, è destinato ad aumentare nel prossimo futuro, profilando una crescita dell’indice di pressione dei grandi anziani (over 84) rispetto ai potenziali caregiver (50-74enni).
L’offerta pubblica dei tradizionali servizi alle persona non riesce più a soddisfare il fabbisogno medio di assistenza, a causa di una crescente riduzione della spesa disponibile per i servizi alla persona, e il costo di accesso ai servizi di supporto alla non autosufficienza rimane molto elevato (basti pensare che una assistente familiare a domicilio h 24 può costare quasi 2000 euro al mese).
La crescente domanda di assistenza ha determinato una diffusione sul mercato di proposte assistenziali anche da parte di nuovi soggetti che tradizionalmente non si sono mai occupati di tali servizi. Queste organizzazioni, spesso private, sono in grado di offrire risposte soprattutto nelle emergenze a fronte, però, di costi particolarmente elevati e poco sostenibili per le famiglie.
Il ricorso alla “badante”, pur garantendo una presa in carico consistente in termini di tempo, compatibile con la conciliazione vita- lavoro dei familiari, presenta problematiche peculiari legate alla selezione e formazione della persona, alle garanzie di presa in carico professionale nella cura dell’anziano e alla gestione in chiaro del rapporto lavorativo (si stima che solo una su tre delle badanti che lavorano in Italia abbia un contratto di lavoro regolare).
La nostra proposta: Il Progetto CO-Care, grazie a un modello innovativo e flessibile, intende rispondere ai bisogni delle famiglie che hanno un anziano a carico proponendo micro-pacchetti di servizi domiciliari costruiti ad hoc sulle diverse necessità di cura e assistenza dell’anziano e della famiglia. La formula modulabile di CO-Care offre a ciascun nucleo familiare la possibilità di condividere i servizi richiesti con condomini e/o vicini di casa che hanno bisogni e richieste similari, favorendo dunque l’accessibilità economica grazie al ricorso ad economie di scala. La proposta di CO-Care è caratterizzata da elevati standard di Qualità delle prestazioni, garantiti da un’équipe qualificata composta da: Infermieri che offriranno prestazioni e consulenze infermieristiche, monitoraggio in situazioni di criticità, reperibilità per situazioni di emergenza; Operatori Socio Sanitari qualificati a svolgere azioni specifiche in ambito socio sanitario; Assistenti familiari opportunamente formate e a disposizione per preparazione pasti, acquisto generi di prima necessità, piccole commissioni, pulizia e governo della casa, compagnia ed affiancamento; Animatori sociali che si occupano di sostenere l'invecchiamento attivo e salutare attraverso attività per la promozione fisica e psico-sociale; Fisioterapisti della riabilitazione geriatrica.
Nella tabella che segue si descrive la gamma di servizi che compongono i micro-pacchetti, individuati grazie alla mappatura dei bisogni del territorio.
SERVIZIO
SPORTELLO servizio informativo operativo 2 volte a settimana in ogni singolo condominio per intercettare i bisogni e fornire prime risposte gratuite. Lo sportello sarà presidiato da personale competente (assistente sociale e/o animatore/educatore e/o infermiere) che potrà fornire orientamento, informazioni e prime prestazioni gratuite.
SPESA A DOMICILIO E ACQUISTO FARMACI servizio dedicato a chi risulti impossibilitato a provvedere autonomamente alla spesa o all’acquisto dei farmaci, prestando attenzione alla coerenza tra gli articoli acquistati e le condizioni di salute dell’anziano.
ACCOMPAGNAMENTO A EVENTI SOCIOCULTURALI servizio teso a garantire la possibilità di partecipare a eventi offerti dal palinsesto cittadino anche nelle ore serali, riducendo sensibilmente i costi di trasporto e fornendo una garanzia di sicurezza e familiarità.
ACCOMPAGNAMENTO SICURO servizio volto ad accompagnare l’anziano per lo svolgimento di commissioni che possono metterlo in condizioni di rischio di incolumità o di aggiramento es. ritiro della pensione o disbrigo di pratiche.
SERVIZIO INFERMIERISTICO finalizzato ad effettuare la valutazione dei bisogni di assistenza dell’anziano in funzione della permanenza a domicilio. Pianificazione dell’assistenza infermieristica con definizione quantitativa, qualitativa e necessità di frequenza degli interventi. Esecuzione e valutazione degli interventi domiciliari diretti (assistenza, educazione, relazione) ed indiretti (gestione organizzativa).
ATTIVITÀ DI SOCIALIZZAZIONE il servizio offrirà attività volte a mantenere e/o recuperare autonomie attraverso attività condivise (ad es. attività di cucina e riscoperta di ricette tipiche, cineforum domestico su temi storici e/o di interesse del gruppo, club letterario, ecc), si avvarrà inoltre della collaborazione di specialisti in terapie non farmacologiche per l’avvio di attività laboratoriali specifiche volte al mantenimento delle capacità cognitive e di terapisti della riabilitazione per l’ attivazione di gruppi di attività motoria
ASSISTENZA DIRETTA ALLA PERSONA il servizio mette a disposizione personale competente che svolgerà prevalentemente assistenza diretta e di cura dell'ambiente di vita, es. ›aiuto per il governo della casa, riordino del letto e della stanza, pulizia generale dell’alloggio, cambio della biancheria; › aiuto alle attività di cura della persona: sostegno nel momento dell’alzata, igiene personale, vestizione, nutrizione, aiuto nell’assunzione dei pasti; ›aiuto per una corretta deambulazione, movimentazione dell’anziano allettato; ›aiuto nell’uso di accorgimenti per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare; ›controllo nell’assunzione di farmaci ed effettuazione o cambio di piccole medicazioni; prevenzione piaghe da decubito.
MEDIAZIONE CONDOMINIALE O DI VICINATO il servizio mette a disposizione tutor competenti che raccolgono eventuali problematiche inerenti la convivenza di vicinato e svolgono funzione educativa sul tema dell’abitare (responsabilità, buona pratiche di convivenza, gestione della casa) promuovendo la convivenza.
Gli interventi rappresenteranno la prima presa in carico delle problematiche conflittuali, di maggior tensione e delle situazioni di disagio.
SERVIZI DI MANUTENZIONE Personale tecnico sarà disponibile per servizi di manutenzione dell’immobile concordati con l’amministrazione condominiale e con i proprietari degli alloggi, nell’ottica di prevenire il degrado ed eventuali rischi per l’incolumità degli abitanti. I tecnici saranno inoltre disponibili per servizi di piccola manutenzione con l’intento di prevenire situazioni in cui l’anziano possa mettersi a rischio.
SERVIZIO DI SOSTEGNO ALLA GESTIONE ECONOMICA Servizio dedicato a coloro che necessitano di un sostegno nella gestione economica, a prevenzione di condizioni di morosità. Sarà offerto un sostegno alla gestione delle utenze e dei consumi, un diretto coinvolgimento nelle procedure di auto-lettura dei contatori, così come azioni informative in merito a accorgimenti per il risparmio energetico, dell’acqua e del gas.
TRASFERIMENTO DI COMPETENZE AI CAREGIVER Laddove il caregiver familiare dell’anziano fosse disponibile alla formazione, il personale competente sarà disponibile a effettuare il trasferimento di competenze personalizzato in merito a temi riguardanti alimentazione, idratazione, mobilizzazione e attività fisica, mantenimento capacità residue, aspetti socio-relazionali e stimolazione funzionale, sicurezza dell’abitazione per favorire un’assistenza continua con benefici a lungo termine.
La gamma di servizi sopraelencati è stata formulata grazie ad un’attenta mappatura dei bisogni del territorio, condotta mediante interviste telefoniche, questionari e visite domiciliari presso famiglie interessate ad aderire al progetto.
La gestione del servizio: il CO-Care Manager La responsabilità dell’organizzazione, gestione e svolgimento dei servizi è demandata al CO-Care manager, di cui si evidenziano brevemente le principali funzioni:
ðsi occupa di analizzare i bisogni specifici di ciascun anziano e dei suoi familiari;
ðdefinisce e condivide il Piano Assistenziale Individuale;
ðsi occupa di coordinare e sovraintendere le attività degli operatori CO-Care e di assicurare il corretto e continuo svolgimento delle attività previste;
ðgarantisce la corretta e puntuale esecuzione delle prestazioni previste e nel rispetto della normativa nazionale e regionale, nonché del Contratto stipulato con i nuclei familiari;
ðè responsabile della gestione complessiva del servizio erogato, orientata alla definizione strategica generale, al monitoraggio permanente e alla verifica dei risultati, sia in termini di prestazioni offerte, sia in relazione al livello di soddisfacimento raggiunto;
ðè il referente principale per gli utenti e per i loro caregiver: raccoglie reclami, suggerimenti, criticità e si attiva per la loro risoluzione;
ðcon cadenza quadrimestrale e annuale relaziona l’andamento del progetto, evidenziando eventuali criticità ed avanzando soluzioni e proposte di miglioramento e sviluppo.
A seguito dell’analisi dei bisogni effettuata dal CO-Care manager mediante i colloqui individuali a domicilio con le persone anziane ed i loro familiari, e la conseguente definizione degli obiettivi di assistenza, viene definito e condiviso il Piano Assistenziale Individuale, anche sulla base della modalità assistenziale scelta dalla persona (pacchetto di assistenza) e delle eventuali indicazioni del Medico di Medicina Generale e/o altri specialisti che hanno in cura la persona.
Dopo aver valutato i bisogni e le esigenze dei singoli componenti, viene individuato il gruppo CO-Care costituito da un numero minimo di utenti e stilato il Piano Assistenziale di Gruppo che si traduce nel Disciplinare di Attuazione del Servizio di Assistenza Condivisa, sottoscritto dai componenti, in cui vengono dettagliatamente descritte le prestazioni assistenziali e le attività comuni che il gruppo ha scelto. Tale documento deve essere coerente con la valutazione del bisogno effettuata in modo da garantire, in fase di erogazione dell’assistenza, tutte le competenze professionali necessarie al soddisfacimento dei bisogni della persona anziana e della sua famiglia, per tutto il periodo previsto.
I Piani Assistenziali vengono supervisionati dal Case Manager della Cooperativa Il Girasole.
Dopo la sottoscrizione del Disciplinare di Attuazione del Servizio di Assistenza prende il via il Progetto Assistenziale. Le attività previste, sia quelle per il singolo componente che per il gruppo, sono riportate nel Diario delle prestazioni che viene consegnato ad ognuno e custodito nel proprio appartamento affinché tutti i caregivers (familiari e professionali) abbiano la possibilità di prendere visione dei contenuti e conoscere le attività programmate.
Se durante la realizzazione del Progetto emergono variazioni nelle condizioni del singolo componente, viene effettuato un nuovo Piano Assistenziale Individuale, alla luce delle nuove esigenze rilevate nelle condizioni della persona assistita o della sua famiglia.
La variazione può riguardare un periodo temporaneo o medio-lungo; in ogni caso viene coinvolto tutto il gruppo, con conseguente definizione di nuovi accordi, laddove le nuove esigenze del singolo richiedano una ridefinizione del Progetto Assistenziale del Gruppo.
Il ruolo di CO-Care manager è affidato a una risorsa opportunamente formata sulla gestione dei gruppi di lavoro, che ha maturato esperienza pluriennale di gestione e coordinamento di servizi rivolti ad anziani fragili.
Le fasi di realizzazione del progetto: Di seguito si elencano le fasi che compongono la sperimentazione del progetto.
Fase 0 -Analisi di Fattibilità della sperimentazione
Obiettivo: verificare la sussistenza della sperimentazione del progetto in due zone (Milano e Firenze) e mettere a punto gli aspetti operativi.
Azioni: mappatura e analisi del contesto (target famiglie, condomini, territorio); analisi puntuale delle tipologie di bisogno (sociale, socio assistenziale e socio sanitario) e della sostenibilità del modello proposto; divulgazione del progetto sul territorio; definizione degli aspetti commerciali e giuslavoristici.
Fase 1 -Reclutamento destinatari e costruzione dell'offerta
Obiettivo: raccogliere adesioni dei destinatari e costruire un'offerta di servizi capace di rispondere ai bisogni di tipo sanitario e assistenziale espressi.
Azioni: attivazione del Servizio Sportello presso i condomini target della città, per intercettare i bisogni specifici dei nuclei familiari; colloqui individuali al domicilio dell'anziano; predisposizione di pacchetti di servizi personalizzati.
Fase 2 - Sperimentazione del progetto
Obiettivo: sperimentazione vera e propria del modello CO-Care attraverso l'attivazione presso un primo gruppo di utenti aderenti al progetto.
Azioni: attivazione dei servizi individuati; monitoraggio in itinere dell'andamento del progetto e della soddisfazione degli utenti.
Fase 3- Valutazione dei risultati
Obiettivo: valutare l'efficacia della sperimentazione e la replicabilità del modello in altri contesti.
Azioni: somministrazione di strumenti in grado di valutare: - soddisfazione dei beneficiari diretti (anziani assistiti), - sollievo dei caregiver familiari, - organizzazione del servizio, - sostenibilità a lungo termine.
Fase 4- Implementazione e diffusione di CO-Care
Obiettivo: ottimizzare il progetto e riproporlo in altri contesti.
Azioni: modulazione del progetto in base a quanto emerso dalla fase 3; individuazione di nuovi destinatari; messa a regime di CO-Care.
Ad oggi sono state realizzate la fase 0 e la fase 1 che hanno reso possibile la messa a punto di aspetti fondamentali per la reale fattibilità del servizio.
Risultati dell’analisi di fattibilità: L’analisi di fattibilità ha permesso di perfezionare gli aspetti di innovazione del progetto attraverso un confronto realistico con i bisogni del territorio e con i vincoli normativi vigenti. Le azioni di mappatura e di raccolta dei bisogni hanno permesso una lettura realistica e concreta della diffusione del disagio che ha reso necessario ridefinire il target del progetto.
La fase 0 è stata profondamente utile a fare emergere le criticità legate agli aspetti innovativi del nuovo modello di cura. Il necessario approfondimento degli aspetti progettuali ha portato lo staff a confrontarsi con professionisti, organizzazioni, interlocutori istituzionali, che hanno portato all’elaborazione di ipotesi di lavoro percorribili sul territorio.
Le azioni di promozione hanno suscitato interesse e curiosità da parte di numerosi soggetti del terzo settore e di potenziali destinatari.
Il progetto CO-Care ha concorso al bando Sodalitas Social Innovation (edizione giugno 2015), il programma che Fondazione Sodalitas ha ideato per generare nuove partnership tra profit e non profit nello sviluppo di progetti sociali innovativi e con un elevato livello di sostenibilità economica.
Il progetto CO-Care ha partecipato alla European Social Innovation Competition 2015, concorso europeo per l'innovazione sociale indetto dalla Commissione Europea, risultando tra i primi 30 semifinalisti tra 1400 candidature pervenute da tutta Europa. L’accesso alla fase semifinale ha garantito allo staff di CO-Care l’ammissione all’accademia dell'innovazione sociale di Vienna in cui, nell'ambito di workshop e consulenze specialistiche è stato possibile sviluppare le idee progettuali e confrontarle con altri progetti di innovazione sociale internazionali.
A livello locale, la promozione del progetto sul territorio ha mirato a coinvolgere soggetti strategici per l’avvio delle prime sperimentazioni.
Sono stati contattati amministratori di condominio di quartieri ad alta densità di anziani, i quali, una volta condivisa la filosofia sottostante al progetto, hanno contribuito a individuare gli edifici in cui si sono già palesate necessità di cura per anziani. Con loro sono state preparate le modalità di contatto più appropriate rispetto all’utenza e i possibili canali di promozione dirette ai potenziali destinatari.
Il progetto è stato presentato durante 4 assemblee condominiali; attraverso un contatto diretto con i potenziali destinatari, lo staff si è reso disponibile a rispondere a domande e sciogliere dubbi relativi agli aspetti innovativi del progetto.
Oltre agli amministratori di condominio sono stati coinvolti soggetti pubblici e privati impegnati in progetti di accoglienza di popolazione indigente. Anche in questo caso sono stati individuati i potenziali destinatari e sono state elaborate delle ipotesi di lavoro.
La partecipazione a concorsi e bandi a livello nazionale ed internazionale ha restituito feedback positivi in merito all’idea progettuale; il contatto diretto con i possibili destinatari attraverso la partecipazioni ad assemblee condominiali ha permesso di testare la percezione del progetto da parte della popolazione.
Le azioni di promozione locale hanno aperto al confronto con soggetti pubblici e privati impegnati in progetti di sostegno alla popolazione fragile, profilando percorsi di applicazione per l’avvio della fase 1 del progetto.

Risultati della fase di reclutamento destinatari: La fase 1 ha preso avvio a luglio 2016 con l’individuazione dei contesti target e l’attivazione delle attività volte ad intercettare i bisogni e modulare un’opportuna offerta di servizi.
Per facilitare il lavoro di comunicazione e presentazione del progetto, sono stati predisposti i seguenti strumenti di profilatura del servizio:
•Carta del servizio
•Disciplinare del servizio
•Primo materiale promozionale

MICRO-PACCHETTIPROFESSIONISTA IMPIEGATOSERVIZI EROGATI
pacchetto AInfermiere professionale–Servizio Infermieristico domiciliare,
–Trasferimento di competenze ai cargiver,
–Servizio sportello
pacchetto BAnimatore professionale–Accompagnamento sicuro,
–Spesa a domicilio,
–Attività di socializzazione,
–Mediazione di vicinato
pacchetto CAssistente di Base–Servizio sportello,
–Assistenza diretta alla persona,
–Cura dell’ambiente domestico,
–Spesa a domicilio e acquisto farmaci
–Assistenza notturna
pacchetto DFisioterapista–Sedute fisioterapiche,
–Attività fisica adattata,
–Trasferimento di competenze ai caregiver
I contesti in cui avviare la fase di sperimentazione sono stati individuati attraverso la collaborazione di Asp Montedomini e della Fondazione Opera Pia Indigenti. Sono stati individuati contesti ad alta densità di popolazione anziana fragile, per un totale di 22 anziani.
La raccolta dei bisogni percepiti dagli interessati e l'individuazione delle necessità/rischi non percepiti, ma rilevati dal personale impegnato nel progetto, ha portato alla costruzione di ipotesi di micro-pacchetti di servizi, identificati in base alla tipologia professionale competente, come esemplificato nella tabella a lato.

La formazione del personale: La formazione e l’aggiornamento dei professionisti rivestono un’importanza strategica nel progetto CO-Care; in tal senso verranno proposti percorsi formativi pianificati con accuratezza e coerenza rispetto ai bisogni rilevati, con l’obiettivo di incidere in modo significativo sulle prestazioni erogate. La formazione e l’aggiornamento permanente costituiscono un’azione di sostegno costante ai processi assistenziali, favorendo azioni di ricerca, documentazione, rielaborazione e miglioramento continuo dell’esperienza in corso. Il programma di formazione, oltre che incrementare le competenze del personale ed elevare quindi la qualità delle prestazioni, sarà volto a favorire una serie di cambiamenti positivi fra loro concatenati, che possiamo qui brevemente illustrare:
maggiore capacità di incidere nel processo di cura dell’utente, grazie all’acquisizione e all’approfondimento di competenze operative, relazionali ed assistenziali specifiche fornendo al personale strumenti per decodificare e leggere i bisogni dell’utenza;
elevato livello di benessere lavorativo, riconoscendo la formazione come strumento di prevenzione del burnout;
riprogettazione innovativa/ miglioramento dei servizi attraverso la valorizzazione e lo sviluppo delle potenzialità del gruppo di lavoro.
Il CO-Care manager predisporrà il Progetto Annuale di Formazione individuando finalità, contenuti, tempi, metodologie didattiche, necessità organizzative.
Le aree tematiche in cui si articola il progetto di formazione, sono:
-Formazione preliminare: il CO-Care team, in fase di start up, sarà formato, in maniera specifica su: ►Aspetti organizzativi: progetto, obiettivi, organizzazione, responsabilità e ruoli; procedure operative e regolamenti; professionalità (orari, puntualità, comportamenti, saper essere); ►Il Controllo Qualità: sistema qualità e piano della qualità specifico; ►Formazione obbligatoria (D.Lgs 81/08); ►Formazione propedeutica professionale specifica.
-Gestione delle emergenze: sono proposti corsi di Basic Life Support Defibrilation (BLSD) e aggiornamento annuale;
-Gestione del Rischio Clinico: la tematica si articola nel corso più generale di “Clinical Risk Management” e in specifici corsi per i caratteristici rischi in ambito domiciliare, tra cui: principali misure per la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate all’assistenza; ecc...
-Formazione tecnico professionale: è composta da moduli distribuiti nell’intero periodo di sperimentazione del progetto nell’ottica di aggiornamento e miglioramento continuo delle competenze di ciascun operatore sulle metodologie assistenziali e sulle tematiche specifiche dell’assistenza domiciliare.

PARAGRAFO 2

Coinvolgimento di più soggetti (enti, associazioni, altro), nella realizzazione della buona pratica.

L’occasione di realizzare il progetto nasce grazie al sostegno di:
-Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che finanzia la sperimentazione del progetto e rende possibile il raddoppio dei pacchetti offerti senza alcun costo aggiuntivo a carico dell’utente;
-Istituto superiore Sant’Anna, per la progettazione e sperimentazione di ICT capaci di ottimizzare il lavoro di assistenza e supporto all’anziano;
-Gruppo CGM, network nazionale di cooperative sociali, per la formazione del personale coinvolto nell’erogazione dei servizi.
-Asp Montedomini e Fondazione Opera Pia Indigenti, la cui collaborazione ha permesso di individuare i contesti in cui avviare la fase di sperimentazione.
-Cooperativa il Girasole, socia del gruppo cooperativo CO&SO, che si occupa degli aspetti operativi del progetto.

PARAGRAFO 3

Obiettivi del progetto
Il progetto è stato immaginato per rivolgersi prevalentemente a soggetti con le seguenti caratteristiche:
► anziani in condizione di fragilità e a rischio di peggioramento della qualità della vita, in particolare affetti da patologie croniche multiple e a rischio di isolamento sociale.
► caregiver familiari che, non disponendo di redditi adeguati o a causa di altre forme di fragilità sociale, necessitano di sostegno nel monitoraggio e nell’ assistenza all’anziano per favorire l’equilibrio casa-lavoro e prevenire il burn out.
A fronte di una diffusa situazione di solitudine delle persone anziane e di disgregazione dei legami familiari, CO-Care intende:
promuovere la socialità degli anziani,
promuovere l’invecchiamento attivo,
favorire lo sviluppo di relazioni di buon vicinato,
evitare istituzionalizzazioni premature o inappropriate, favorendo la permanenza delle persone anziane fragili a domicilio,
favorire l’empowerment della comunità grazie allo sviluppo di beni relazionali sulla base della reciprocità.
A fronte di sempre maggiori difficoltà a conciliare i tempi di vita, di lavoro e di cura della famiglia, il progetto mira a:
supportare il carico delle famiglie nella gestione dell’anziano fragile,
favorire il trasferimento di competenze per la cura quotidiana dell’anziano.
A fronte della diffusione di lavoro irregolare di cura, si intende agire per:
contenere la diffusione del lavoro nero nell’ambito del lavoro privato di cura,
qualificare il lavoro privato di cura,
consentire un risparmio economico grazie al ricorso ad economie di scala (cure domiciliari condivise) e alla possibilità di ottimizzare i tempi con l’uso dell’ICT.
CO-Care intende generare un impatto sociale positivo su vari piani:
•presa in carico sociosanitaria degli anziani,
•conciliazione vita- lavoro dei caregivers familiari,
•emersione del lavoro di cura irregolare e attivazione di percorsi di professionalizzazione, con un impatto positivo sull’ inclusione sociale e lavorativa delle assistenti familiari.
Prospettive di implementazione in altri contesti
La finalità è di intercettare nuovi condomini in cui proporre la sperimentazione e di attivare altri Servizi Sportello fino a un numero di 10 sul territorio fiorentino con l’ di attivare complessivamente 25 nuclei per un totale di 100 anziani.

PARAGRAFO 4

Replicabilità

A seguito di una valutazione dei risultati ottenuti nelle fasi 1 e 2, mediante la somministrazione di appositi strumenti, sarà possibile valutare l’efficacia della sperimentazione, ottimizzare gli interventi e rimodulare il progetto favorendone la replicabilità in altri contesti.
L’intero processo sarà monitorato attraverso modalità di interazione diretta con i destinatari con l’obiettivo di conoscere esperienze, opinioni, interpretazioni e suggerimenti. Strumento privilegiato sarà l’intervista in profondità prima e dopo l'erogazione dei servizi.
La valutazione sarà volta ad indagare il cambiamento della qualità di vita dell’anziano e del carico sul caregiver familiare a 6 e 12 mesi dall’avvio progetto attraverso il monitoraggio dei seguenti indicatori:
numero di anziani che partecipano ad eventi sociali ad avvio progetto/ numero di anziani che partecipano ad eventi sociali al follow up
numero di anziani coinvolti nel progetto/numero di anziani che partecipano alle attività di socializzazione proposte
numero di anziani coinvolti nel progetto/numero di anziani che partecipano alle attività di terapia non farmacologica
numero associazioni di volontariato presenti sul territorio/associazioni di volontariato coinvolte nel progetto
percentuale di gradimento dei servizi da parte di anziani e familiari = o > 85%
Spesa iniziale della famiglia per l’ assistenza/spesa a 6 e 12 mesi dall’ avvio progetto
Indice di soddisfazione dell'equilibrio casa-lavoro da parte dei caregiver/ indice di soddisfazione a 6 e 12 mesi (tramite somministrazione test CBI)
numero di incidenti domestici medi negli over 65/ numero di incidenti domestici verificati nel campione che aderisce al progetto (ad es. cadute)
Indice di soddisfazione del rapporto tra il caregiver e l’anziano/ indice di soddisfazione a 6 e 12 mesi (tramite somministrazione test CBI)
Indice di soddisfazione dello stato emotivo, relazionale, fisico e sociale dell’ anziano/indice di soddisfazione a 6 e 12 mesi (tramite somministrazione test VQV)
Percentuale di soddisfazione relativamente al trasferimento di competenze al caregiver = o > 85%
Percentuale di soddisfazione relativamente ai rapporti di vicinato = o > 75%

La valutazione dei risultati sarà la base da cui partire per un’ottimizzazione del progetto. Il CO-Care team si occuperà di analizzare le eventuali criticità emerse e di pianificare e coordinare al meglio azioni correttive verso un consolidamento del servizio.
In questa fase sarà inoltre curata la comunicazione del progetto al fine di ottenere la maggiore diffusione possibile sul territorio e individuare ulteriori contesti target dove avviare l’implementazione di CO-Care.

Piano di comunicazione
Relativamente al piano di comunicazione e diffusione del progetto sul territorio sono previste una serie di azioni per tutto l’arco di durata del progetto stesso che riassumiamo brevemente.
► Coinvolgimento del volontariato locale: l’azione prevede la realizzazione di 10 pannelli da posizionare presso le sedi dei partner e dei sostenitori, di n. 100 cartelli informativi per sedi diversificate e di 5 pannelli mobili (roll-up), da utilizzare in occasione degli eventi e delle manifestazioni pubbliche previste nel progetto. Periodo: tutta la durata del progetto.
► Sito web: Saranno redatte alcune pagine web per la promozione del progetto sul territorio che saranno rese disponibili (ove possibile) sui siti dei vari proponenti. Periodo: tutta la durata del progetto
► Social Networking: L’attività di diffusione del servizio proposto verrà veicolata tramite invio di mailing list e tramite l’utilizzo degli strumenti di social-networking più diffusi come Facebook, Twitter e simili attraverso pubblicizzazione del servizio e redazione di apposita pagina fan dedicata. Periodo: tutta la durata del progetto
► Attività di media relation e realizzazione di materiali informativi: L’azione prevede la pubblicazione sulle testate giornalistiche locali (sia cartecee che web) di articoli di promozione del servizio. Periodo: Inizio-Itinere-Fine progetto + spot in funzione delle richieste del territorio
► Rapporto divulgativo finale: Sarà redatto un rapporto divulgativo finale sulle attività del progetto, con l’obiettivo di diffondere i risultati raggiunti e la metodologia sviluppata, evidenziando gli aspetti legati alla sua riproducibilità.
► Convegno conclusivo: Al termine del progetto è prevista la realizzazione di un convegno durante il quale i risultati conseguiti saranno presentati alle istituzioni pubbliche, agli enti locali, ai rappresentanti delle associazioni, ecc.

PARAGRAFO 5

Utilizzo di processi partecipativi nella costruzione e nello sviluppo del progetto.

La promozione del progetto sul territorio ha mirato a coinvolgere soggetti strategici per l’avvio delle prime sperimentazioni.
Sono stati contattati amministratori di condominio di quartieri ad alta densità di anziani, i quali, una volta condivisa la filosofia sottostante al progetto, hanno contribuito a individuare gli edifici in cui si sono già palesate necessità di cura per anziani. Con loro sono state preparate le modalità di contatto più appropriate rispetto all’utenza e i possibili canali di promozione dirette ai potenziali destinatari.
Sono 4 gli studi di amministrazione condominiale coinvolti:
•Studio Elia Fochi e C. srl
•Studio Cocchi e Fedeli snc
•Studio Maffei & Piccardi
•CEP Consorzio Edilizio Provinciale Firenze - Società Cooperativa
Oltre agli amministratori di condominio sono stati coinvolti soggetti pubblici e privati impegnati in progetti di accoglienza di popolazione indigente. Anche in questo caso sono stati individuati i potenziali destinatari e sono state elaborate delle ipotesi di lavoro.
I soggetti incontrati e coinvolti nella progettazione delle ipotesi di lavoro sono i seguenti:
•Fondazione Casa Indigenti di Firenze
•Società Spes di Pistoia
•Caritas Parrocchia S. Bartolo a Cintoia
•ASP Montedomini – Condominio Via Maccari

Letto 28133 volte Ultima modifica il Mercoledì, 11 Gennaio 2017 11:01

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