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BARATTO SOCIALE - Comune di Figline e Incisa Valdarno - ANCI Toscana

06 Dic

BARATTO SOCIALE - Comune di Figline e Incisa Valdarno

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Il “Baratto sociale” ed è uno dei progetti innovativi, attivati a Figline e Incisa Valdarno dallo scorso maggio 2015, come misura per prevenire il disagio, per avviare percorsi di inclusione e per aiutare i cittadini nel reinserimento lavorativo. La logica del tutto innovativa e sperimentale di questo progetto è semplice: il Comune richiede al cittadino – che già riceve contributi economici – di mettere a disposizione del tempo da dedicare alla collettività, svolgendo attività di volontariato.

REFERENTE: Assessore alle politiche sociali Dott.ssa Ottavia Meazzini
DATE PROGETTO: Il progetto è stato approvato con la delibera n.111 di Giunta Comunale in data 7 maggio 2015. Il progetto ha durata annuale (12 mesi). Segnaliamo che ad oggi il progetto è nel corso della sua seconda annualità.
COSTI: Nessuno.
SOGGETTI TERZI COINVOLTI: Molte associazioni hanno aderito al progetto, in particolare: Caritas, Auser, Associazione "Il giardino" (associazione di secondo livello), ASD Atletico Figline, ASD FUN TENNIS, ASD Gruppo Scuola e Cultura, Accademia KARATE SHOTOKAN Valdarno, Associazione ASEBA, Croce Azzurra, Misericordia.
RISULTATI RAGGIUNTI: Dal maggio 2015 sono stati attivati molti "baratti" con numerose associazioni presenti sul territorio. Nel corso del tempo si è verificato quanto sperato, ovvero, che molti cittadini hanno avuto l'opportunità di re-immettersi nella socialità, conoscendo nuove persone, interagendo e ricreandosi spazi per nuove amicizie e relazioni.
ALLEGATI: Progetto 
LINK UTILI: http://www.labuonastrada.com/teleracconto-se-il-baratto-diventa-sociale/http://www.labuonastrada.com/teleracconto-cosi-prosegue-il-baratto-sociale/

Il Baratto Sociale, come suggerisce il nome stesso, nasce proprio dall’idea di uno scambio: contributi economici (comunali) in cambio di tempo (da parte di chi ne ha beneficiato). Ma non finisce qui: è anche un’opportunità di socializzazione, di inclusione e di crescita, per il singolo e per la società tutta, perché mira a creare reti relazionali. Quelle stesse reti che, come ci ha insegnato la storia, sanno fungere da motore per la ripresa, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà (in primis economica). Si affrontano infatti nuove sfide (e opportunità di crescita personale), ci si rimette in gioco, si migliorano le proprie capacità di confronto con l’altro, si conoscono nuove persone e, perché no, si acquisiscono competenze utili per reinsersi nel mondo del lavoro. Ed è proprio su questo aspetto umano che vogliamo puntare e concentrare le nostre Politiche sociali.

Il nostro “Baratto sociale”, vuole traslare tutto sul concetto di scambio (in primo luogo relazionale), così da “umanizzare” l’aiuto comunale. Che si tratti di accompagnare una ragazzina con difficoltà motorie a scuola o di svolgere qualsiasi altra attività di pubblica utilità, la logica di “scambio” alla base è semplice: chi ha ricevuto aiuti di vario genere dal Comune, principalmente contributi economici (ex. compartecipazione per il pagamento delle bollette, buoni spesa, contributi affitto) si mette a disposizione della collettività, in affiancamento alle associazioni di volontariato del territorio.

Letto 26313 volte Ultima modifica il Martedì, 06 Dicembre 2016 15:56

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