La mappa di Comunità di Raggiolo, una delle prime realizzate in Italia, è il frutto di un lavoro di scambio e confronto maturato nell’ambito della comunità di pratica degli ecomusei italiani ed europei “Mondi Locali”. E’ stata promossa dal Centro Servizi della Rete Ecomuseale del Casentino (Unione dei Comuni Montani del Casentino) insieme all’Amministrazione comunale di Ortignano Raggiolo e al decisivo concorso dell’associazione “la Brigata di Raggiolo”, il soggetto che attualmente gestisce anche l’Ecomuseo della Castagna di Raggiolo.
La mappa di comunità, mutuata dal mondo anglosassone, è uno strumento con cui gli abitanti di un determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alle nuove generazioni.
Evidenzia il modo con cui la comunità locale vede, percepisce, attribuisce valore al proprio territorio, alle sue memorie, alle sue trasformazioni, alla sua realtà attuale e a come vorrebbe che fosse in futuro. Consiste in una rappresentazione cartografica o in un qualsiasi altro prodotto od elaborato in cui la comunità si può identificare.
Viene in tal modo esplicitato un concetto “nuovo” di territorio, che non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che pure conserva la storia degli uomini che lo hanno abitato e trasformato in passato, i segni che lo hanno caratterizzato.
Vi è la consapevolezza che il territorio, qualunque esso sia, contenga un patrimonio diffuso, ricco di dettagli e soprattutto di una fittissima rete di rapporti e interrelazioni tra i tanti elementi che lo contraddistinguono.
Predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un “archivio” permanente, e sempre aggiornabile, delle persone e dei luoghi di un territorio.
Evita la perdita delle conoscenze puntuali dei luoghi, quelle che sono espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il contributo di generazioni e generazioni.
A Raggiolo la mappa è divenuta un vero e proprio “cantiere” in divenire. Un quadro a cui guardare nella programmazione delle attività. Tra gli interventi promossi negli anni contenuti nella mappa e realizzati grazie al concorso di più soggetti:
-recupero del mulino ad acqua e ripristino del sistema tecnico per la molitura
-recupero del seccatoio per castagne e restauro del ponte dell’Usciolino
-ricerche sulla mitica origine corsa
-approfondimento intorno all’uso e all’arte del coltello con riproposizione di un antico esemplare
-restauro della “Croce monumentale del Pratomagno”
Oltre a Raggiolo il percorso delle mappe in Casentino al momento è stato applicato ad altri due contesti (che corrispondono anch’essi a due valli laterali al primo corso dell’Arno): Valle dell’Alta Valle del Solano (Castel San Niccolò), Alta Valle del Corsalone (Chiusi della Verna).